Stelvio 27 giugno 2008 - Mimmo & Rita - non sono le maniglie dell'amore di Mimmo quelle a cui si agguanta Rita, lui sotto la maglietta ha la ciambella salvagente, in montagna non si sa mai

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Settimana Santa a Taranto

Questa volta abbiamo fatto un viaggio brevissimo, siamo stati a Taranto per il Giovedì Santo.
Nella enciclopedia di Wikipedia c’è questo testo alquanto striminzito ma può essere una buona base di partenza:
http://it.wikipedia.org/wiki/Settimana_Santa_di_Taranto
Sono riti che hanno una storia plurisecolare, iniziano, in questa forma, all’inizio del 1600, quando Don Diego Calò, nobile residente a Taranto ma di chiare origini spagnole, volle innestare i riti della sua terra su quelli tradizionali tarentini, sicuramente collegati ai tanti riti pagani primaverili. Don Diego commissionò ai cartapestai napoletani le due statue il Cristo Morto e l’Addolorata, che ancora sono le fondamentali della Processione dei Misteri, favorì la creazione di Confraternite, che si occupassero della venerazione di esse presso la cappella del suo palazzo durante la Settimana Santa. In seguito le statue furono donate alla Chiesa del Carmine, che si trovava in campagna, al di la del Canale, ora navigabile e scavalcato dal Ponte Girevole, nella zona dove è poi sorta la Taranto Nuova.
I Riti sono la rappresentazione sacra della Madonna, l’Addolorata, che va alla ricerca del figlio, lo trova e l’accompagna al Sepolcro. Si tratta di due processioni: la prima parte alla mezzanotte del Giovedì Santo dalla Chiesa di San Domenico e si conclude il mattino dopo, la seconda parte nel primo pomeriggio del Venerdì Santo dalla chiesa del Carmine e si conclude al mattino dopo, questa è la stessa chiesa da cui il Giovedì Santo sono uscite le Poste (coppie) di Perdune (penitenti), che con il loro Nazzicare (il passo particolare) si recano presso i Sepolcri, addobbi allestiti con opulenza e fantasia presso tutte le chiese più importanti del Borgo, la Citta Nuova, e della Città Vecchia.
San Domenico è nella Città vecchia, alla sommità di una suggestiva scalinata, che l’Addolorata scenderà impiegando circa un’ora. La caratteristica di entrambe le Processioni è la lentezza, tutto procede con i ritmi di Marce Funebri scritte apposta da maestri tarantini e non solo: TRISTEZZE di Giacomo Lacerenza, GIOVEDI' SANTO di Adolfo Bonelli, VENERDI SANTO di Nicola Centofanti, AMLETO di Saverio Calò, MATER LACRIMOSA di Giuseppe Gregucci, A GRAVAME di Domenico Bastìa, CHRISTUS di Luigi Rizzola, JONE di Errico Petrella, ma la più struggente, che tutti i tarantini conoscono e ne aspettano ogni anno l’esecuzione, che poi commentano con estrema competenza, considerando le movenze, le “nazzicate” dei vari personaggi delle processioni, è MAMMA di Luigi Rizzola ( http://www.youtube.com/watch?v=qePmAWMbkk4) . Come descrivervi cosa è il nazzicare? ci provo: è un lentissimo incedere, quasi impercettibile, la sua misura è meno di un piede dell’esecutore, che più che altro si culla e culla quella madre, che porta in processione e nel cuore, ognuno in quei momenti culla i propri defunti, che sicuramente in quelle sere hanno ascoltato le stesse musiche, hanno visto le stesse scene.
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Dal Carmine esce la Processione dei Misteri costituita da varie statue raffiguranti vari momenti della Passione di Cristo, le ultime due sono Gesù Morto e l’Addolorata, sono le statue fatte costruire agli inizi del ‘600, varie volte restaurate.

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Album di alcune nostre foto inserite in Youtube

3 commenti:

SUSY ha detto...

Buona Pasqua !!!
E' sempre un piacere visitare il vostro blog.....Taranto non la conosco!!

Rita e MImmo ha detto...

Bhe! questo è tenuto un po' così come viene, non ho mai avuto il tempo di dedicarmici seriamente. La realtà è che ho troppo materiale e vorrei farci chi sa che ma me ne manca in realtà il tempo.
Buona Pasqua e Buon 25 Aprile!

cooksappe ha detto...

continuate cosi! :D

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